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Oggi non ci sarà nessun post ironico. Perché come persona, come autore e come siciliano, mi stringo al dolore dei familiari dell'ennesima vittima dell'incuria siciliana.

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"Ritornava una rondine al tetto: l'uccisero: cadde tra i spini; ella aveva nel becco un insetto: la cena dei suoi rondinini. Ora è là, come in croce, che tende quel verme a quel cielo lontano; e il suo nido è nell'ombra, che attende, che pigola sempre più piano."

Che possiate trovare la forza di non lasciarvi abbattere, la speranza di spiccare nuovi voli, la gioia di continuare a cinguettare, voi che siete rimasti nel nido, in una inutile e lunghissima attesa.

A te Samuele, auguro di riposare in pace e di essere motivo di sconcerto profondo, su una classe dirigente che troppo spesso si volta dall'altro lato.

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